8 giugno 2012

Agenzie di Product Placement e misurabilità

Ciao a tutti! 
Dopo un pò di giorni che vi scrivo su questo argomento, credo che sia chiaro quanto il Product Placement sia una pratica difficile da attuare, una comunicazione forte, ma non invasiva, in grado di parlare ai nostri bisogni, o meglio, desideri, al pari di altre comunicazioni di massa. 
Non è affatto una passaggiata decidere di inserire i propri prodotti in un contesto cinematografico perchè occorrono molte competenze in materia e un'idea ben chiara dalla quale partire: l'obiettivo che si intende raggiungere attraverso il Placement. Non è nemmeno facile, per la produzione di un film, di un videogioco, di un videomusicale ecc.. sapere a priori quali brand ci starebbero bene, quali riuscirebbero al meglio a dare un valenza particolare ai propri personaggi.
Una complessità tale, ha favorito la nascita di agenzie di Product Placement, specializzate nel dialogo e nell'intermediazione tra clienti e produttori, tra ragioni pubblicitarie e artistico-editoriali. Tra queste cito Camelot (http://www.advcamelot.it/), la prima agenzia italiana indipendente specializzata in Product Placement e "co-marketing" cinematografico. Propaganda Gem (http://www.propagandagem.com/) invece, è la più attiva a livello internazionale.

Un punto ancora critico del Product Placement è come misurarne l'efficacia. Purtroppo non esiste un indice di misurabilità capace di determinare i ricavi incrementali apportati dal Placement. 
Misurare il concetto di coinvolgimento emozionale, sarebbe troppo complesso; mentre, misurazioni ex post (di memoria e notorietà), sarebbero anche molto costose.
E' un problema non da sottovalutare, considerando che il mercato vive di numeri e di percentuali, di indicatori che possano riassumere concetti e farci rassicurare o meno sulle cose. 

Vi saluto amici, a risentirci presto
Roberta

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