3 giugno 2012

Il Product Placement delle sigarette

Marla (Helena Bonham Carter) in Fight Club

Ciao a tutti! Stavo pensando a un tema particolarmente interessante e ho deciso di condividerlo. Mi sono un po' informata a riguardo, ma credo di avere ancora molto da cercare per poter offrire a voi, cari lettori, abbastanza materiale per le vostre riflessioni.

Mi sono sempre chiesta se, e in che misura, le sigarette possano influenzare l'immagine di un personaggio e le relative conseguenze sui consumi di chi osserva. Sarebbe semplicistico dire che funzioni allo stesso modo del classico Product Placement. Dietro ci vedo qualcosa di più articolato: non si tratta di acquistare o meno una cosa, ma di cambiare il proprio stile di vita dandogli un diverso significato, può voler dire assumere un nuovo vizio oppure omologarsi a un gruppo.

Jack (Leonardo di Caprio) in Titanic
In genere, per effetto dell'apprendimento sociale, se si ammira un determinato personaggio, lo si stima per il ruolo che ricopre, e si vorrebbe assomigliare anche solo vagamente, si è molto propensi a imitarne i comportamenti.
Questo vale in generale per le conseguenze ricercate nel Placement.
Le sigarette però hanno la possibilità di essere inserite in disparati contesti e quindi di promuovere un atteggiamento favorevole nel consumatore.



Molte volte la sigaretta è associata all'uomo forte e padrone di sè, ma soprattutto alla donna emancipata che si fa da sola, perchè decide da sè per la propria vita e spesso, è una donna in carriera.


Il cinema dunque, è un mezzo assolutamente eccellente per veicolare questi messaggi.
Vi propongo un esempio tratto da Alfie, un film che ho visto di recente.
Diretto da Charles Shyer, parla di un ragazzo amante dei piaceri della vita. Ad un certo punto della storia, il protagonista, interpretato da Jude Law, cede alla tentazione di stare con la fidanzata del suo migliore amico.


In questa travolgente scena, il fumo della sigaretta sembra quasi aleggiare tra i due attori come da cornice. La sigaretta, insieme all'alcol gioca un ruolo fondamentale per il realizzarsi della scena stessa, ne è il motivo e sostegno portante; è simbolo di condivisione tra i due e stimolo alla trasgressione.

In generale si può affermare che la sigaretta viene fumata indipendentemente dallo status sociale del personaggio, per questo potremmo vederla tra le labbra di Charlie Wilson (interpretato da Tom Hanks nel film Charlie Wilson's War) un uomo famoso e di politica, come tra le labbra di Bridget Jones (interpretata da Renée Zellweger nel film Bridget Jones's diary) una donna comune e con la testa in aria.
Questa estrema varietà d'uso e consumo della sigaretta permette alle regie dei film, di associarla ai più disparati personaggi, dando una valenza particolare per ciascuno di essi.

Ho scoperto che uno studio di ricercatori dell'Università della California, pubblicato sulla rivista "Tobacco Control", ha svelato che molti celebri autori statunitensi degli anni '30 e '40 furono pagati dall'industria del tabacco per pubblicizzare determinate marche di sigarette nei film in cui erano protagonisti, sui giornali o sulle trasmissioni tv. Gli accordi che venivano stretti tra le industrie produttrici e le cinematografie, miravano a perpetrare la pubblica tolleranza sul vizio del fumo.
Specer Tracy, Joan Crawford, Bette Davis: sono alcuni dei divi assoldati dalle multinazionali del tabacco.


Bene, credo di aver solo accennato l'argomento. Spero vi interessi e che mi diate spunto per altre riflessioni.
Un saluto a tutti
A presto
Roberta

2 commenti:

  1. ciao Robi! quante cose interessanti e mi han fatto pensare che la stessa cosa dei prodotti commerciali avviene anche per i luoghi! basti pensare che andando a Londra i più appassionati si recano a Notting Hill alla ricerca della celebre porta blu del film, oppure per quanto riguarda le serie tv molti sono i visitatori di Roma che si recano alla garbatella alla ricerca del bar dei Cesaroni... luoghi sconosciuti che all'improvviso diventano mete di turisti curiosi! :) Elisa

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    1. Ciao Elisa! Si hai proprio ragione, quello di cui tu parli si chiama Local Placement e scriverò qualcosa a riguardo nei prossimi post! Un bacione

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